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INTERIEZIONI LOCUZIONI ESCLAMATIVE

Le locuzioni esclamative sono formate da due o più elementi: Che Dio ci aiuti!Dio ci scampi e liberi!, Che bellezza!Che meraviglia!, All’armi!, Povero me!, ecc.
Che bellezza! Partirò con Michele per la Francia.
Povero me! Adesso cosa farò?

Un brano ricco di locuzioni è quello che segue tratto da ‘I Promessi  sposi’ di Alessandro Manzoni (cap. XII). 

Il brano narra dell’assalto a un forno in una Milano senza pane. Un capitano di giustizia con la scorta di alabardieri riesce a raggiungere la bottega del forno e ad asseragliarvisi dentro:

“Quando sono entrati tutti, si mette tanto di catenaccio, si riappuntella; il capitano sale di corsa, e s’affaccia ad una finestra. Uh, che formicolaio! “Figliuoli”, grida: molti si voltano in su; “figliuoli, andate a casa. Perdono generale a chi torna subito a casa.” “Pane! pane! aprite! aprite!” eran le parole più distinte nell’urlio orrendo, che la folla mandava in risposta. “Giudizio, figliuoli! Badate bene! Siete ancora in tempo. Via, andate, tornate a casa. Pane, ne avrete; ma non è questa la maniera. Eh!… Eh! che fate laggiù! Eh! A quella porta! Oibò, oibò! Vedo, vedo: giudizio! Badate bene! è un delitto grosso. Or ora vengo io. Eh! eh! smettete con que’ ferri; giù quelle mani. Vergogna! Voi altri milanesi, che, per la bontà, siete nominati in tutto il mondo! Sentite, sentite: siete sempre stati buoni fi… Ah canaglia!” Questa rapida mutazione di stile fu cagionata da una pietra che, uscita dalle mani d’uno di que’ buoni figliuoli, venne a batter nella fronte del capitano, sulla protuberanza sinistra della profondità metafisica. “Canaglia! canaglia!” continuava a gridare, chiudendo presto presto la finestra, e ritirandosi. 

▶︎ Oggi, non solo tra i giovani, si sono sviluppate esclamazioni colorite, spesso volgari, con forti riferimenti sessuali. Si può notare come a volte l’eccessivo uso nel linguaggio parlato delle interiezioni dipenda da una scarsa capacità espressiva e da una evidente povertà di linguaggio segno di una scarsa conoscenza di parole della nostra lingua.